D come Droste Effect

 In Alfabeto, Architettura ludica

Facendo riferimento a un’immagine iconica riprodotta sulle scatole di caramelle Droste, si parla di Droste Effect quando si pensa a un’immagine che ne mostra un’altra che replica se stessa. E’ un discorso che si ritrova in letteratura (Il tunnel di Ernesto Sabato), nel cinema (il flashback nel flashback nel film Saw), nei videogames (in Maniac Mansion. Day of the Tentacle, si può giocare la versione completa di Maniac Mansion usando il computer di Ed Edison, personaggio del gioco). E funziona pure con gli interni, dove talvolta si realizza una “mise en abyme”, con uno spazio che rappresenta se stesso in una medesima immagine. Per esempio con la realtà virtuale: con Oculus siamo in una stanza (primo interno) e esploriamo con il visore una seconda stanza (secondo interno). Ma nell’”interno aumentato” del visore potrebbe esserci anche un terzo interno, concepito come un ulteriore mondo nel mondo da esplorare. E’ un concetto simile ai videogame situati all’interno di Second Life, veri e propri spazi-matrioska.

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