Architetture transformer

 In Architettura ludica

Chi ha detto che le architetture debbano essere per forza statiche, concepite come solidi blocchi scultorei? Le architetture possono anche essere dinamiche, possedere alcuune facoltà di movimento, avere la possibilità di cambiare, di ruotare, di incastrarsi e disincastarsi, di muoversi, alzarsi e abbassarsi, giocando in un perimetro di gradi di libertà. Questo raramente accade nella realtà, ma non è del tutto escluso, e invece succede con maggiore frequenza nel mondo dell’architettura inventata, nei eomanzi, nei fumetti o al cinema. In quegli ambiti si trovano vere e proprie “architetture transformer”, che si avvalgono di molteplici possibilità di ricombinazione.

Il livello basico di questo tipo di conformazione architettonica, che ha sicuramente una matrice teatrale, è rappresentato dalle dimpre con passaggi segreti nascosti, con librerie semovibili che introducono ad ambienti segreti, con botole astutamente celate che immettono in corridoi sotterranei, oppure con pareti a doppio fondo. Questi tipi di architetture non possono definirsi propriamente dinamiche, dato che il movimento è relegato a una minima parte della struttura e non coinvolge tutto l’organisamo architettonico, che non cambia sostanzialmente nell’atto della variazione degli spazi. Tali accorgimenti si trovano sia nei classici castelli medievali al centro di tanta narrativa, sia in alcuni romanzi gialli, tra cui quelli dell’ambito specifico dei delitti della camera chiusa. Le case assumono una doppia veste: quella più evidente, con una struttura e dei decori bene in vista, facilmente decifrabili, e una seconda struttura, meccanica, che la rende simile a una costruzione di un allestimento di teatro.

Le possibilità di variazione strutturale della costruzione sono presenti in vari esempi di architetture giocattolo, che con una serie di elementi consentono di creare n varianti. Succede per esempio con le costruzioni in legno Castelbloc o con i kit del Lego, dove talvolta, soprattutto in passato, venivano prospettate differenti opzioni di realizzazione. Certo, non è una variazione dinamica dell’architettura in tempo reale, in puro stile Transformer, ma è comunque un mutamento della forma ottenuto utilizzando più o meno lo stesso numero di elementi.

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