Weird Zagor, un libro sulle storie più misteriose dello spirito con la scure
Il fumetto ha sempre avuto molti punti di contatto con le altre arti, e Zagor ha valorizzato al massimo queste affinità, soprattutto quando le storie del protagonista riguardano temi legati al fantastico, permettedendo agli autori di sbizzarrisi nelle citazioni di situazioni immaginarie legate a quel mondo. Sergio Bonelli, alias Guido Nolitta, il creatore di Zagor fu un maestro in questa pratica e arricchì le sue storie con un’eclettica serie di stratificazioni di passioni e di memorie letterarie e cinematografiche che spaziano in diverse direzioni.
In tal modo col passare del tempo – ormai sono più di 60 anni dalla prima uscita del fumetto- si è definita e cristallizzata una vera e propria archeologia di riferimenti, che per un primo periodo si devono a Bonelli/Nolitta e poi agli sceneggiatori e ai disegnatori che hanno continuato la sua opera.
In un gran numero di storie di Zagor ci sono trame che occhieggiano agli horror della Universal e della Hammer, quando non rivisitino alcuni temi classici della fantascienza e del mistero presenti in film e romanzi. Maghi, streghe, faraoni, robot, scienziati pazzi, zombie, mostri di ogni genere popolano le pagine dell’epopea a fumetti di Zagor, e delineano un’avvincente ideale enciclopedia del fantastico.
Hanno pensato di mettere ordine in questo mare magnum di ispirazioni Roberto Azzara e Giuseppe Maresca, autori di “Weird Zagor. Il fantastico nella saga dello spirito con la scure” (Odoya, 488 pagg., 28 euro). I due autori hanno fatto un lavoro capillare e documentatissimo, passando in rassegna ogni storia di Zagor che abbia a che fare con il mistero e il soprannaturale, offrendo una ricca sinossi e un solido apparato di riferimenti trasversali, soprattutto al cinema.
Ogni episodio è passato al setaccio, mettendo in luce le peculiarità che lo legano al mondo “weird” (una parola che vuol dire strano, misterioso), evocando le atmosfere come il background, tratteggiando i personaggi e cogliendo gli elementi di continuità con gli episodi precedenti.
Nel loro lavoro di analisi Azzara e Maresca non trascurano niente: in ogni scheda viene dato ampio spazio anche agli autori, delineando l’approccio di ognuno dei maestri in questione nei confronti delle tematiche zagoriane misteriose, si tratti di Sergio Bonelli come di Alfredo Castelli o di Tiziano Sclavi.
In tal modo si creano una serie di possibili connessioni: chi legge è portato a cercare relazioni tra fumetto e fumetto, tra diversi numeri di Zagor come tra Zagor e Martin Mystère e Dylan Dog, ma anche tra fumetti e film, e tra fumetti e romanzi, andando a recuperare le opere che in qualche modo ispirearono certi episodi. Così il corposo volume scritto da Azzara e Maresca assume una natura dinamica, propositiva, che è quanto di meglio si possa chiedere a un buon libro: diventa infatti un motore per innescare relazioni culturali tra diversi media, appassionando, divertendo, ma anche spingendo a fare nuove scoperte.